Dall’analisi IFOAM i dati dell’andamento bio a livello internazionale
L’appello di AssoBio e IFOAM, la Federazione internazionale delle organizzazioni per l’agricoltura biologica: “Contenti dei dati, ma in Italia serve una nuova legge, un budget adeguato e misure appropriate di sostegno al settore. Azioni che potranno garantire al bio un grande passo in avanti”
Bologna, 21 febbraio 2022 – Che il bio sia il futuro lo dicono i numeri: il mercato di questi prodotti nel 2020 ha raggiunto i 120 miliardi di euro a livello mondiale.
Un dato importante, visto che solo in Europa il commercio dei prodotti bio ha raggiunto un valore di 52 miliardi di euro (in crescita di circa il 15% rispetto al 2019), il più alto degli ultimi 10 anni.
E’ quanto emerge dall’ultima edizione di The World of Organic Agriculture 2022, il report che analizza 190 Paesi, presentati da Fibl, l’Istituto di ricerche dell’agricoltura biologica. Stati Uniti, Ue e Cina sono i tre mercati più grandi del mondo. Gli Usa continuano a essere il mercato leader (49,5 miliardi di euro). In Europa il mercato tedesco vale 15 miliardi di euro, seguita dalla Francia (12,7 miliardi di euro) e dall’Italia (4,6 miliardi di euro).
Secondo l’analisi di The World of Organic Agriculture 2022, sono 14,9 milioni di ettari le superfici coltivate a biologico in Europa (700mila ettari in più rispetto al 2019). Più della metà sono concentrate in quattro paesi: Francia, Spagna, Italia e Germania. In testa la Francia (2,5 milioni di ettari), seguita da Spagna e Italia, rispettivamente con 2,4 e 2,1 milioni di ettari. Rispetto al 2019 l’Italia ha aggiunto 102mila ettari bio, la Francia 307mila e la Germania 88 mila.
Nella classifica l’Italia è protagonista, ma uno slancio in più potrebbe arrivare con la nuova legge sul biologico. Anche l’export bio Made in Italy nel 2021 ha continuato la sua corsa: +11% rispetto all’anno precedente totalizzando 2,9 miliardi di euro sui mercati internazionali e confermandosi il Paese con il maggior valore di esportazioni in Europa.
AssoBio, che con i suoi 130 soci aderenti da tutta Italia rappresenta circa il 70% del valore dei consumi bio italiani, commenta soddisfatta i dati della Federazione europea di cui è socia, ma esorta il Governo nazionale a fare di più, specialmente in riferimento all’approvazione del disegno di legge sul biologico, ormai in dirittura di arrivo.
“I dati dimostrano una volta di più che il biologico sta crescendo in Italia come in tutto il mondo – spiega il Presidente di Assobio, Roberto Zanoni – ma mentre siamo i primi in Europa per numero di coltivatori biologici (oltre 70mila) e di imprese di trasformazione (oltre 10mila), la spesa pro capite cresce lentamente: appena 70 euro contro i 188 euro in Francia, 180 euro in Germania. Comunicazione, formazione e ricerca universitaria, istruzione scolastica: sono queste le linee su cui il governo italiano dovrebbe investire per innescare un processo virtuoso nello sviluppo di un’economia agricola biologica anche in Italia.”
“La crescita dell’agricoltura biologica nell’Ue è stata impressionante fino al 2020, ma è fragile in quanto dipende in parte dal sostegno delle politiche pubbliche e dagli attuali negoziati sui piani strategici della PAC – queste le parole di Eduardo Cuoco, Direttore generale di IFOAM –. Siamo grati che il Governo italiano si sia posto l’obiettivo di raggiungere il 25% di superficie agricola utilizzabile coltivata in biologico entro il 2027 e auspichiamo che questo si rifletta opportunamente nel piano strategico nazionale. Un altro punto fondamentale per aumentare la produzione e il consumo biologici, e raggiungere così gli obiettivi fissati nelle strategie Farm to Fork e Biodiversity dell’UE, è il miglioramento delle conoscenze e della raccolta di dati sui sistemi agricoli biologici. La disponibilità di dati affidabili e completi può inoltre incoraggiare nuovi investitori a entrare nella filiera del biologico e accelerare le conversioni e l’accesso al mercato.”
“Esiste già una normativa europea che non è stata ancora completamente attuata in Italia – conclude Roberto Zanoni -. Nei prossimi giorni ci auguriamo avvenga la tanto attesa approvazione della legge sul biologico che attribuirà il giusto riconoscimento del settore. Un settore di importanza strategica per il nostro Paese merita che le istituzioni facciano la loro parte per non perdere una occasione di rilancio fondamentale. Sarebbe un peccato sprecare questa eccezionale opportunità di sviluppo considerato il nostro ruolo di paese leader come numero di operatori e di export”.