Carrefour sta facendo ogni sforzo per raggiungere l’obiettivo di arrivare a 5 miliardi di vendite biologiche entro il 2022.
La private label biologica è in continuo sviluppo e non si escludono altre acquisizioni di supermercati biologici dopo So.Bio (la catena biologica regionale fondata nel 2005 da Nathalie e Jean-Marc Lachat e acquistata da Carrefour nel luglio scorso, ora con nove pdv nel sud-ovest, l’ultimo aperto a metà settembre 2018 a Pamiers, a sud di Tolosa).
Nel 2016 il gruppo aveva già acquistato Greenweez , il primo sito francese di vendita online di prodotti biologici.
Altri protagonisti del retail stanno impegnandosi per entrare nel mercato biologico, come Intermarché, che a gennaio 2018 ha siglato una partnership con Les Comptoirs de la Bio entrando con una quota di minoranza (16 %) nel capitale della centrale indipendente, tesa a offrire agli operatori dei supermercati convenzionali una piattaforma in grado di fornire una gamma completa di prodotti biologici.
Anche Leclerc sta accelerando gli sforzi per incrementare l’assortimento della private label Bio Village, che vanta un prezzo medio inferiore del 30% rispetto alle altre marche nazionali (anche grazie a una certa spinta sul prodotto sfuso), l’80% di prodotti made in France e il 100% di latte, yogurt, uova e pollame, seconda marca per preferenza in Francia, prima per gradimento tra le private label.