Il governo conservatore è pronto a investire 310 milioni di corone danesi (circa 42 milioni di EUR) per sostenere gli agricoltori nella conversione al biologico e negli investimenti per aumentare la produzione.
Dagli anni 90, lo Stato riceve dalle 100 alle 200 richieste l’anno di di sussidi per l’agricoltura biologica, ma l’interesse sembra veramente decollato lo scorso anno, quando hanno presentato domanda 1.028 titolari di aziende agricole (513 domande al primo anno, bisognerà vedere se sono idonei a ricevere il sostegno pubblico).
Nel 2014 la superficie biologica è stata di circa 176.000, che potrebbero crescere di 41.000.
Le aziende biologiche certificate sono 3.189.
Nel 2014, le esportazioni biologiche hanno ammontato a 1,7 miliardi di corone (228 milioni di EUR); le vendite al food service hanno raggiunto 1,3 miliardi di corone (174 milioni di EUR), quelle a GDO (di gran lunga prevalente) e retail specializzato hanno sfiorato i 7 miliardi di corone (0.94 miliardi di EUR)
Le 900 cucine comunali di Copenaghen passano quasi del tutto a pasti biologici e con cucina espressa, abbandonando pasti precotti e semilavorati. Il sindaco della capitale danese Frank Jensen ha dichiarato raggiunto in anticipo l’obiettivo espresso nel 2007 di portare quasi tutti i centri cottura al 90% di ingredienti biologici. Il passaggio ai prodotti biologici non si è rivelato più costoso: a detta di tutti, si è tradotto in ingredienti migliori, menu migliori, pasti migliori, meno scarti e rifiuti.
La scelta rientra nelle strategie di mantenere Copenhagen tra le città più verdi del pianeta (oltre a essere una delle migliori città del mondo per i ciclisti, è pronta per diventare la prima capitale al mondo a essere completamente CO2 neutrale entro il 2025).
Il sindaco ha detto ai 1.750 addetti alle cucine pubbliche “L’ambizioso progetto che ci siamo posti ha portato a una migliore qualità della vita per tutti i cittadini che dipendono ogni giorno dal cibo servito dalla città.Per me, servire cibo sano e gustoso nelle scuole della città, nelle case di cura e nei centri di assistenza è un benessere di base fondamentale. Tutti i collaboratori che hanno portato a compimento questa rivoluzione meritano un grande riconoscimento”.